Sala V-VI: Leggende romane e civiltà primitiva - Le origini di Roma
Accanto alla documentazione della civiltà laziale ed italica all'epoca della fondazione di Roma, sono radunate in queste due sale le testimonianze relative alla più antica storia della città ed alle leggende delle sue mitiche origini, raffigurate su monumenti dell'età repubblicana ed imperiale.
Le leggende relative alle origini di Roma in età augustea vengono rielaborate in una versione unitaria del mito, fondendo l’arrivo di Enea nel Lazio con le vicende dei gemelli Romolo e Remo. Questa operazione è evidente nelle opere di Tito Livio e, soprattutto, in quelle di Virgilio e Ovidio.
Gli episodi relativi all’arrivo di Enea e alle vicende dei gemelli Romolo e Remo sono ampiamente illustrati dalle riproduzioni esposte in sala, tra cui si segnalano le pitture, di età augustea, di un colombario (monumento funerario) dell’Esquilino, che rappresentano il più completo ciclo di narrazioni riguardanti le origini di Roma.
Secondo la tradizione letteraria, Romolo avrebbe fondato Roma intorno alla metà dell’VIII secolo a.C.; Varrone colloca la fondazione al 21 aprile del 753 a.C., giorno che fu poi scelto, tra le diverse date proposte, per indicare il Natale di Roma.
I dati archeologici mostrano, però, che il Palatino era già occupato almeno a partire dal IX secolo a.C.: sono stati individuati, infatti, i resti di alcune capanne; di una di esse è proposta, nella sala V, la ricostruzione.