Sala IX: Augusto
La figura di Ottaviano, pronipote e figlio adottivo di Cesare, segna il definitivo tramonto dello Stato repubblicano.
Nel 27 a.C., quando gli viene conferito il titolo di Augustus – attributo connesso alla sfera religiosa e sacrale – il princeps inizia a costituire in maniera ufficiale il nuovo assetto politico-istituzionale di Roma.
Nel 12 a.C., diviene pontifex maximus (pontefice massimo): a partire da questo momento, nelle statue erette in suo onore, Augusto è raffigurato anche col capo coperto e intento al sacrificio (nella sala sono presenti due calchi di Augusto capite velato).
Nel 2 a.C., il senato e il popolo romano gli conferiscono il titolo di pater patriae, in questo modo, accanto alle divinità tutelari delle famiglie, diventa oggetto di venerazione ilGenius (divinità tutelare) di Augusto.
Particolarmente attento alla creazione del consenso intorno alla sua figura, Augusto si serve di un complesso apparato propagandistico per diffondere e valorizzare i motivi ispiratori della sua politica, fondata sulla celebrazione della pace, consacrata dalla costruzione dell’ Ara Pacis Augustae dedicatagli dal Senato nel 13 a.C. (di cui nella sala il plastico in scala 1:20).
La sala è dominata dall'imponente ricostruzione a grandezza naturale del pronao del tempio di Augusto ad Ancyra (Ankara), con il testo delle imprese dell'imperatore, le Res gestae divi Augusti, iscritto sulle pareti.
Arch. J. Formigé