Sala XLIX: Le lettere e le scienze

Il mondo romano, con i suoi studiosi e i suoi tecnici, fu il grande continuatore e divulgatore delle intuizioni scientifiche dei Greci.
L'astronomia, la cosmografia e la geografia ebbero insigni teorici in Seneca, Pomponio Mela, Menelao e soprattutto Tolemeo, il cui sistema si tramandò attraverso i secoli fino agli albori dell'età moderna. Principale applicazione delle conoscenze geografiche e topografiche fu la cartografia imperiale, che ebbe come base un grandioso monumento augusteo: la mappa dell'Impero fatta redigere da Agrippa. Un'eco di queste opere è nella carta ufficiale del tardo impero, giunta fino a noi con il nome di Tabula Peutingeriana.
La misura del tempo è attestata dai calendari, in gran parte posteriori alla riforma di Cesare. Il computo delle ore era effettuato con meridiane e piccoli orologi solari di cui è riprodotto qualche esempio.
La parte della sala dedicata alle lettere propone monumenti epigrafici e plastici testimonianti la vita intellettuale romana: molti di essi si riferiscono a scrittori e poeti a tutti noti, quali Ennio, Catone e Cornelio Gallo.

Museo della Civiltà Romana - Sala XLIX: Le lettere e le scienze